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Oggi voglio ringraziarvi.

Il Blog della fertilità ha avuto più di 780.000 lettori.

Sono felicemente sorpresa e molto contenta che vi piaccia sapere come si vive in uno studio di sterilità in un centro di riferimento.

Credo che spesso noi medici non sappiamo trasmettere ai pazienti tutto quello che ci fanno sentire, come condividiamo le loro allegrie e le loro pene. I medici, almeno tutti quelli che conosco, vivono da vicino le stesse emozioni dei loro pazienti, a volte con tanta intensità che preferiscono nasconderle, immagino per non sembrare vulnerabili.

I ginecologi che assistono ai parti e che vedono pazienti con tumori ginecologici ci dicono a noi medici di sterilità “Siete fortunati: la cosa peggiore che può succedervi è che le venga il ciclo mestruale alle vostre pazienti”, però si sbagliano. Non sanno quello che c’è dietro alla ricerca di un figlio e non riuscirci: la paura a non farcela mai, a illudersi e fallire, a non poter condividere i propri problemi, ad assentarsi dal lavoro di nascosto, che possa danneggiare la coppia, il costo economico, la montagna russa di emozioni che appaiono in un ciclo di trattamento e in certi casi a dover viaggiare in altri paesi.

Noi sappiamo quello che c’è dietro ogni test di gravidanza ed è una grande responsabilità e un grande onore poter viverlo con loro.

Quando una paziente ci spedisce una foto del primo compleanno del suo bambino e dice “non so se vi ricordate di me perché come avete tanti pazienti…” Non potete immaginare quanto male ci sentiamo perché ci ricordiamo perfettamente delle emozioni che ci fate provare, come ci preoccupiamo nelle sessioni cliniche quando sembra difficile da ottenere, come guardiamo nervosi l’evoluzione giornaliera dei vostri embrioni e come saltiamo di allegria quando arriva un risultato positivo, o di rabbia quando è negativo e bisogni iniziare da capo.

Poco tempo fa una paziente incinta dopo molti tentativi mi ha detto: “cambiate la vita delle persone”. Credo che quando si desidera avere figli, è difficile accettare una vita senza di loro. Oggi i progressi nei trattamenti di riproduzione permettono diventare genitori a quasi ogni persona, questo si, a volte rinunciando al proprio patrimonio genetico. Noi medici e i biologi possiamo aiutare molto di più;  fino a pochi anni fa non sapevamo se saremo riusciti a ottenerlo o se potessimo rimanere incinta durante le vacanze.

Noi adoriamo i bambini, di tutte le età, ci iniziano a piacere già con solo due cellule…e quando ci chiedono se abbiamo figli…diciamo, si centinaia!

Mi avete dato una iniezione di entusiasmo per continuare a scrivere sul blog e per continuare ad  espandere la famiglia.

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